venerdì 13 settembre 2019

UNISABAZIA 2019 - 2020


UNI
SABAZIA
Comuni di Vado Ligure, Bergeggi, Quiliano


UNISABAZIA – ANNO ACCADEMICO 2019 – 2020


TITOLO DEL CORSO:  STORIE D’ORIENTE E D’OCCIDENTE


Il corso si articola in 11 incontri, ognuno dei quali è dedicato a particolari momenti della storia o della cultura dell’Oriente. Come di consueto, l’esposizione sarà accompagnata da brevi filmati e immagini relative agli argomenti trattati.

Lezione n. 1    Sutra e moschetto: il Buddhismo Zen e la guerra del Pacifico
Lezione n. 2    Azione e non-azione nel Taoismo e nell’Induismo
Lezione n. 3    Da Confucio a Xi Jinping, passando per Mao Zedong
Lezione n. 4    Il Tibet, la Cina, la CIA
Lezione n. 5    Il Simbolismo della Croce tra oriente e occidente
Lezione n. 6    Il “Nazismo magico” e l’Oriente
Lezione n. 7    Mussolini e l’India, Gandhi e l’Italia
Lezione n. 8    Gandhi e gli Ebrei: storia di una polemica
Lezione n. 9    La strage di Amritsar
Lezione n. 10  La “partition” India/Pakistan
Lezione n. 11  Ambedkar tra marxismo e buddhismo




Il fondamentalismo buddhista e la pasta al forno


Il settimanale L’Espresso del 21 luglio ha pubblicato nella rubrica Satira Preventiva un divertente articolo di Michele Serra, noto giornalista, scrittore satirico e autore televisivo, dal titolo Perché fu ucciso l’eretico Uga Uga.
Oggetto del breve scritto è il fondamentalismo religioso, dalla preistoria fino alla “scoperta” recente del fondamentalismo buddhista.
Un tema serio ed attuale, da studiare in profondità a partire da una precisa definizione dei termini. Ma anche l’ironia e la satira possono costituire degli abili mezzi per stimolare interesse e consapevolezza verso un fenomeno che coinvolge sempre di più individui e collettività. E non si può negare che tali mezzi Michele Serra li sappia usare bene. Al di là del condividere o meno le sue conclusioni sugli Aa (atei e agnostici), il cui approccio può condurre a forme di fondamentalismo e di intolleranza identiche a quelle del fondamentalismo religioso.
Siamo invece del tutto d’accordo con lui per quanto concerne la pasta al forno della mamma!


Perché fu ucciso l’eretico Uga Uga

La nascita di un fondamentalismo buddista in Birmania, ostile all'immigrazione musulmana, deve farci riflettere. “Un buddista aggressivo”, spiega l'antropologo Levi-Pumpkin, “è un vero e proprio ossimoro, come un ebreo scemo, o un leghista beneducato, o un texano colto. Se ne conoscono alcuni rari esemplari ma rimangono un'eccezione, e in alcuni casi, come quello del texano colto, sono oggetto di studio presso importanti istituti di ricerca. Ora, la scoperta imprevista di milioni di buddisti ostili alle altre religioni ci pone di fronte a un problema nuovo”.
Lo studio
Scienziati di mezzo mondo si sono messi al lavoro e hanno portato a termine la prima, grande analisi comparata, su scala mondiale, dei conflitti legati alle migrazioni. A partire dal caso recente più eclatante: monaci buddisti che, in piena meditazione, si alzano di colpo, afferrano i bastoncini di incenso arroventati e tentano di infilzare con quelli i rohingya musulmani. L'influente monaco birmano Badedas, capo dei fondamentalisti, si è addirittura spinto a sostenere che il tradizionale mantra "Om" sarebbe l'abbreviazione di "Omm'e merda", formula tradizionale con la quale si deve accogliere lo straniero. Una escalation di intolleranza mai vista prima.
La scoperta
Incrociando i dati, gli studiosi hanno scoperto che l'elemento religioso è largamente il più diffuso movente di odio nel Pianeta. Fino dall'alba dei tempi. L'uomo di Cro-Magnon sterminò quello di Neanderthal a causa del primo grande scontro tra religioni nella storia umana: il primo venerava il tuono, il secondo la folgore, ed entrambi consideravano blasfema la credenza altrui. Un grande eretico, Uga Uga, una specie di Galileo della preistoria, provò a spiegare ai con-temporanei che folgore e tuono sono espressioni dello stesso fenomeno, ma venne accoppato a colpi di clava dai due proto-popoli, pei la prima volta concordi. “Se c'è una cosa che dà soddisfazione agli esseri umani”, spiega Levi-Pumpkin, “è sostenere che Dio è Uno anche se su Wikipedia se ne contano almeno trecentosedici, tutte voci verificate. Ma l'unico giusto è quello della propria infanzia. È lo stesso identico processo che porta a considerare la pasta al forno della mamma la migliore al mondo, e tutte le altre scadenti imitazioni. Le statistiche dicono che il maggior numero di omicidi e violenze, nella storia umana, hanno avuto lo scopo di sopprimere i credenti di altra fede e quelli che affermano che la pasta al forno di loro mamma è la migliore”.


La soluzione
Secondo le autorità internazionali e gli ambienti scientifici, la sola soluzione possibile sarebbe creare importanti flussi migratori di atei e di agnostici (Aa). Se al suo arrivo il migrante Aa si trova di fronte a un campanile con campana, o a un minareto con muezzin, o a un monastero con gong, mostra la stessa cordiale indifferenza, se non per gli aspetti architettonici e artistici. Al massimo può manifestare disagio se la campana è fessa, il muezzin stonato, il gong troppo vicino ai suoi timpani. Viceversa, può apprezzare il fatto che il luogo di culto sia dotato di un posto di ristoro. Non ha tabù alimentari, e dunque tende a non sgozzare chi mangia carne di maiale, non gli verrebbe mai in mente di considerare sacrilega l'impepata di cozze, e la sua tolleranza si spinge al punto di ammettere persino, tra i cibi consentiti, la pasta scotta con il ketchup prediletta da milioni di americani. Purtroppo il migrante Aa è una rarità assoluta, esattamente come lo stanziale Aa. Con tutta la buona volontà, le organizzazioni internazionali sono arrivate a metterne insieme qualche dozzina: niente di lontanamente vicino al numero necessario per creare una migrazione di massa vera e propria. Riprodurli in laboratorio? Eticamente scorretto e scientificamente arduo, perché non è stato ancora individuato quale segmento del DNA regola le opinioni religiose. Si rischia di programmare in provetta un ateo e ritrovarsi un lefebvriano o un salafita o un rabbino ortodosso che corrispondono allo stesso genotipo.
La resa
La conclusione della comunità scientifica è che nessuna programmazione, nessuna campagna di educazione è realmente possibile. Bisogna solo attendere l'esito dello scontro, esattamente come ai tempi di Cro-Magnon e Neanderthal, e quando tutto sarà finito uscire dalle caverne, cercare gli altri superstiti e sperare che ci sia ancora qualcosa da mangiare. Persino pasta scotta con il ketchup.