venerdì 30 settembre 2022

Unisabazia 2022/2023 - Alcune note introduttive sul Qi Gong

Il termine cinese QI GONG (pronuncia ci-gon) è composto da due elementi: GONG, che significa “lavoro”, “abilità”, e indica un lavoro svolto su di sé con un impegno costante e profondo, una vera e propria disciplina che coinvolge tutti gli aspetti della persona: il corpo, il respiro, la mente, lo spirito.

 QI significa invece “energia”. Come “Prana” nella cultura indiana e “Pneuma” in quella greca antica, QI indica nelle tradizioni marziali la potenza che si attiva nel combattimento; dal punto di vista fisiologico e medico è l’energia vitale che circola nell’individuo attraverso canali detti Meridiani, a loro volta collegati agli organi interni; in un contesto spirituale e filosofico l’energia cosmica, la forza creatrice e regolatrice dell’Universo.

L’energia vitale QI trae origine dai principi YIN e YANG, in una dinamica di continua trasformazione che è alla base di ogni fenomeno nell’Universo.

Lo YANG è espressione di attività, luce, calore, è il maschile, è più manifesto e superficiale; è simboleggiato dal Fuoco e più legato al Cielo. È il Sole, il dispari, il movimento, l’alto.

Lo YIN è la ricettività, l’oscurità, il freddo, il femminile, è più profondo e misterioso; è simboleggiato dall’Acqua e legato alla Terra. È la Luna, il basso, il sonno, la materia, il pari, la staticità.

Essi sono opposti ma interdipendenti; si trasformano costantemente l’uno nell’altro: il versante di una valle esposto al sole al mattino è Yang, ma al pomeriggio, immerso nell’ombra, è Yin. La notte è Yin rispetto al dì, che è Yang; ma un cielo notturno sereno e stellato è Yang, rispetto ad un cielo notturno nuvoloso ed oscuro, Yin. I due principi non sono assoluti, ma relativi; sono opposti, ma si attraggono tra loro. Lo stesso vale per l’uomo, per il suo corpo, i suoi organi, i suoi visceri, e per tutti gli esseri, animati e inanimati.

Un famoso simbolo esemplifica perfettamente quanto detto, il simbolo del TAO, il principio supremo da cui Yin e Yang originano. In esso si esprimono chiaramente i caratteri di interdipendenza, di reciprocità, di opposizione ed integrazione, di trasformazione, di circolarità, dei principi Yin (nero) e Yang (bianco).


 In sintesi, praticare Qi Gong significa quindi lavorare con impegno e determinazione sulla propria energia vitale: Qi è energia in movimento circolare, ciò che conta è che cosa si vuole fare con tale energia.

 Il termine Qi Gong è relativamente recente nella storia della cultura cinese, si sviluppa infatti nel XIX secolo. Ma la pratica delle tecniche di Qi Gong è molto più antica, e se ne trova traccia in testimonianze scritte a partire almeno dal II secolo avanti Cristo. In quel tempo gli esercizi venivano indicati con il termine DAO YIN, dove DAO (o Tao), associato alla tradizione spirituale del Daoismo (o Taoismo) è la Via, il Cammino spirituale, la propria evoluzione. YIN indica qui l’arco e la freccia, il tendere e lo scagliare, estendersi e rilasciare: è l’azione che si esercita sul corpo e sulla mente per divenire flessibili, superare le rigidità. Comprendere e rafforzare se stessi per progredire nella Via.

Non a caso si parla del Qi Gong come di uno Yoga cinese, come d’altra parte si può parlare dello Yoga come di un Qi Gong indiano… In entrambe queste grandi Tradizioni viene coinvolto l’essere umano nella sua unità di corpo, respiro, mente, spirito. Esse infatti sono molto più che ginnastiche, più che filosofie, più che religioni.

 Da quanto detto, si comprende che il Qi Gong può essere praticato con finalità diverse, come diversi sono coloro che lo praticano:

1. come pratica salutistica, preventiva, terapeutica;

2. come base psicofisica per la pratica delle arti marziali;

3. come pratica di vita per la propria crescita spirituale, interiore.

 Perché un esercizio possa veramente definirsi Qi Gong devono essere presenti tre componenti essenziali:

1. la postura, che può essere statica o in movimento; in piedi, seduti o accovacciati; può riguardare il lato destro o sinistro, piedi, ginocchia e gambe, mani, braccia e spalle, tronco, collo, occhi… nel loro insieme o singolarmente. Il tutto a seconda degli stili che si seguono e delle tecniche che si eseguono. La postura costituisce in ogni caso la “base materiale” della pratica.

2. il respiro, a partire dall’attenzione al respiro spontaneo, naturale, fino a forme di controllo del respiro nelle sue diverse fasi: inspirazione, espirazione, ritenzione a polmoni pieni o vuoti, e con le diverse tempistiche.

3. la consapevolezza (Yi, l’intenzione). Assumere e mantenere una certa postura, muoversi secondo una certa forma, respirare con una data modalità, non è ancora Qi Gong. Qi Gong richiede durante la pratica la presenza mentale, la concentrazione su ciò che si sta facendo. In tal modo praticare diviene una forma di meditazione, consente di mettersi in contatto con se stessi e con l’Universo di cui siamo parte. Lo si può fare grazie alla lentezza dei movimenti, che permette di concentrarsi sul corpo o su alcune sue zone, di focalizzarsi sulle sensazioni che lo attraversano, sulle percezioni, sul respiro, sui cambiamenti che intervengono, sui benefici che ne derivano. Durante l’esecuzione delle tecniche, oppure al termine, ed anche in qualsiasi momento della giornata.

 Nessuno dei tre componenti è di per sé sufficiente, e tutti sono indispensabili. In particolare si rammenti che se l’istruttore può insegnare una corretta postura e una appropriata respirazione, la consapevolezza risiede invece nel praticante: ognuno la può solo scoprire da sé e in sé, con una pratica diligente, perseverante, umile e paziente.

Grazie ad essa l’uomo può raggiungere uno stato di armonia nel microcosmo della sua individualità e nel macrocosmo in cui è immerso, al centro tra la Terra Yin nella quale è fortemente radicato e il Cielo Yang verso cui tende costantemente.

 L’Uomo tra Cielo e Terra, nella circolarità dell’Energia

 

   Ba Duan Jin, gli Otto Pezzi di Broccato

 Il Ba Duan Jin, che sarà oggetto di studio durante il corso Unisabazia 2022 – 2023, è un insieme di tecniche (otto, nella versione attuale) studiate e praticate per rinforzare corpo e mente e per prevenire e curare le malattie. Esse agiscono lungo i Canali o Meridiani (Meridiano del Triplice Riscaldatore, M. del Polmone, M. Anteriore e Posteriore, M. del Cuore, M. dello Stomaco e della Milza, M. del Fegato, M. dei Reni e Vescica, tutti i precedenti insieme), e si prefiggono di trasformare il corpo, simbolicamente visto come una comune pezza di cotone, in un broccato, ovvero in un tessuto raffinato e prezioso.

Secondo il mito, il Ba Duan Jin (Ba = 8, Duan = argomento, Jin = broccato) fu creato da un alto Ufficiale cinese, Yue Fei, vissuto durante la dinastia Song (960 – 1279 d.C.). Egli fu visitato in sogno dagli Immortali Taoisti i quali gli suggerirono una serie di esercizi semplici e facilmente trasmissibili. Il Generale Yue Fei li insegnò ai suoi soldati, i quali, si dice, divennero invincibili.

Un testo di oltre duemila anni orsono (dinastia Han, 206 a.C. – 220 d.C.) contiene 44 immagini di uomini e donne che eseguono esercizi simili a quelli successivamente codificati, a riprova della antichità delle pratiche del Qi Gong.

Degli Otto Pezzi di Broccato esistono diverse versioni, che si differenziano nei nomi, nella sequenza delle tecniche, in taluni dettagli dell’esecuzione, fermi restando i principi di base della loro azione energetica.

  Lian Gong Shí Ba Fa, i 18 Esercizi Taoisti della Salute

 Nel corso Unisabazia 2022 – 2023 verranno altresì studiati i cosiddetti 18 Esercizi Taoisti della Salute, ovvero 18 tecniche che agiscono secondo una precisa sequenza su diverse parti del corpo. In realtà la sequenza completa comprende tre serie di 18 esercizi ciascuna, ma sarà oggetto di pratica solo la prima serie.

La sequenza degli esercizi è stata codificata dal Dott. Ming Zhuang Yuan negli anni ’70. Le tecniche sono state elaborate operando una sintesi di movimenti tratti dal Dao Yin (l’antenato del Qi Gong), dal Wushu (le arti marziali cinesi, più note in Occidente con il termine Kung Fu, che significa semplicemente “abilità”, e grazie ai film con Bruce Lee) e dal Tuina (massaggio cinese), facendo sempre riferimento ai principi della Medicina Tradizionale Cinese.

La serie dei 18 (Shi Ba = 18) esercizi è organizzata in 3 gruppi di 6: gli esercizi da 1 a 6 agiscono soprattutto sulla parte più alta del corpo, il collo e le spalle. Quelli da 7 a 12 si concentrano maggiormente sulla parte centrale, la zona dorsale e lombare. Gli ultimi, da 13 a 18, lavorano sulle zone più basse, i glutei, le gambe, le ginocchia, le caviglie. Senza mai creare però alcuna rigida suddivisione tra le varie parti del corpo, e sempre coinvolgendo in maniera naturale e coordinata la respirazione e lo sguardo del praticante.

Come per il Ba Duan Jin, gli Esercizi Taoisti sono eseguiti lentamente, il che consente di praticarli in maniera rilassata, concentrata e consapevole e li rende adatti anche alle persone anziane o in molti casi di riabilitazione.

 

Piccolo Glossario di termini cinesi

 Qi Gong           Lavoro sull’Energia vitale

Qi                      Energia vitale

Shen                  Spirito

Yi (Yi Nien)      Intenzione, consapevolezza

Zuo                   Sinistra

You                   Destra

Yong Quan       Fonti gorgoglianti (nella pianta dei piedi)

Lao Gong          Palazzo del Lavoro (nel palmo delle mani)

Bhai Hui           Cento Centri (sommità del capo)

Dan Tian           Campo del Cinabro (tre dita sotto l’ombelico, tre dita all’interno)

Bing Bu            Posizione piedi uniti

Kai Bu              Posizione piedi separati

Ma Bu               Posizione del cavaliere

Puo Bu              Passo scivolato

Shou Shi           Chiudere, terminare

 

Uno: Yi              Sei: Liu         

Due: Er              Sette: Qi

Tre: San             Otto: Ba

Quattro: Si        Nove: Jiu

Cinque: Wu       Dieci: Shi      

 


 Qualche lettura:

 Franco Bottalo, Qi Gong, Ed. Xenia

Laura Vanni, Gli Otto Pezzi di Broccato, Ed. Amazon

Yang Jwing Ming, Iniziazione al Qi Gong cinese, Ed. Mediterranee

Qi Gong, L’arte della longevità, Ed. Riza

 

Da consultare:

www.fioredinverno.it

www.scuolashenzen.it

www.sorrisointeriore.it

www.taoalchemy.net