Il
settimanale L’Espresso del 21 luglio
ha pubblicato nella rubrica Satira Preventiva un divertente articolo di Michele
Serra, noto giornalista, scrittore satirico e autore televisivo, dal titolo
Perché fu ucciso l’eretico Uga Uga.
Oggetto
del breve scritto è il fondamentalismo religioso, dalla preistoria fino alla
“scoperta” recente del fondamentalismo buddhista.
Un tema
serio ed attuale, da studiare in profondità a partire da una precisa
definizione dei termini. Ma anche l’ironia e la satira possono costituire degli
abili
mezzi per stimolare interesse e consapevolezza
verso un fenomeno che coinvolge sempre di più individui e collettività. E non
si può negare che tali mezzi Michele Serra li sappia usare bene. Al di là del
condividere o meno le sue conclusioni sugli Aa (atei e agnostici), il cui approccio può condurre a forme di
fondamentalismo e di intolleranza identiche a quelle del fondamentalismo
religioso.
Siamo
invece del tutto d’accordo con lui per quanto concerne la pasta al forno della
mamma!
Perché fu ucciso
l’eretico Uga Uga
La nascita di un fondamentalismo buddista
in Birmania, ostile all'immigrazione musulmana, deve farci riflettere. “Un
buddista aggressivo”, spiega l'antropologo Levi-Pumpkin, “è un vero e proprio
ossimoro, come un ebreo scemo, o un leghista beneducato, o un texano colto. Se
ne conoscono alcuni rari esemplari ma rimangono un'eccezione, e in alcuni casi,
come quello del texano colto, sono oggetto di studio presso importanti istituti
di ricerca. Ora, la scoperta imprevista di milioni di buddisti ostili alle
altre religioni ci pone di fronte a un problema nuovo”.
Lo studio
Scienziati di mezzo mondo si sono messi al
lavoro e hanno portato a termine la prima, grande analisi comparata, su scala
mondiale, dei conflitti legati alle migrazioni. A partire dal caso recente più
eclatante: monaci buddisti che, in piena meditazione, si alzano di colpo,
afferrano i bastoncini di incenso arroventati e tentano di infilzare con quelli
i rohingya musulmani. L'influente monaco birmano Badedas, capo dei
fondamentalisti, si è addirittura spinto a sostenere che il tradizionale mantra
"Om" sarebbe l'abbreviazione di "Omm'e merda", formula
tradizionale con la quale si deve accogliere lo straniero. Una escalation di
intolleranza mai vista prima.
La scoperta
Incrociando i dati, gli studiosi hanno
scoperto che l'elemento religioso è largamente il più diffuso movente di odio
nel Pianeta. Fino dall'alba dei tempi. L'uomo di Cro-Magnon sterminò quello di
Neanderthal a causa del primo grande scontro tra religioni nella storia umana:
il primo venerava il tuono, il secondo la folgore, ed entrambi consideravano
blasfema la credenza altrui. Un grande eretico, Uga Uga, una specie di Galileo
della preistoria, provò a spiegare ai con-temporanei che folgore e tuono sono
espressioni dello stesso fenomeno, ma venne accoppato a colpi di clava dai due
proto-popoli, pei la prima volta concordi. “Se c'è una cosa che dà
soddisfazione agli esseri umani”, spiega Levi-Pumpkin, “è sostenere che Dio è
Uno anche se su Wikipedia se ne contano almeno trecentosedici, tutte voci
verificate. Ma l'unico giusto è quello della propria infanzia. È lo stesso
identico processo che porta a considerare la pasta al forno della mamma la
migliore al mondo, e tutte le altre scadenti imitazioni. Le statistiche dicono
che il maggior numero di omicidi e violenze, nella storia umana, hanno avuto lo
scopo di sopprimere i credenti di altra fede e quelli che affermano che la
pasta al forno di loro mamma è la migliore”.

La soluzione
Secondo le autorità internazionali e gli
ambienti scientifici, la sola soluzione possibile sarebbe creare importanti
flussi migratori di atei e di agnostici (Aa). Se al suo arrivo il migrante Aa
si trova di fronte a un campanile con campana, o a un minareto con muezzin, o a
un monastero con gong, mostra la stessa cordiale indifferenza, se non per gli
aspetti architettonici e artistici. Al massimo può manifestare disagio se la
campana è fessa, il muezzin stonato, il gong troppo vicino ai suoi timpani.
Viceversa, può apprezzare il fatto che il luogo di culto sia dotato di un posto
di ristoro. Non ha tabù alimentari, e dunque tende a non sgozzare chi mangia
carne di maiale, non gli verrebbe mai in mente di considerare sacrilega
l'impepata di cozze, e la sua tolleranza si spinge al punto di ammettere
persino, tra i cibi consentiti, la pasta scotta con il ketchup prediletta da
milioni di americani. Purtroppo il migrante Aa è una rarità assoluta,
esattamente come lo stanziale Aa. Con tutta la buona volontà, le organizzazioni
internazionali sono arrivate a metterne insieme qualche dozzina: niente di
lontanamente vicino al numero necessario per creare una migrazione di massa
vera e propria. Riprodurli in laboratorio? Eticamente scorretto e
scientificamente arduo, perché non è stato ancora individuato quale segmento
del DNA regola le opinioni religiose. Si rischia di programmare in provetta un
ateo e ritrovarsi un lefebvriano o un salafita o un rabbino ortodosso che
corrispondono allo stesso genotipo.
La resa
La conclusione della comunità scientifica
è che nessuna programmazione, nessuna campagna di educazione è realmente
possibile. Bisogna solo attendere l'esito dello scontro, esattamente come ai
tempi di Cro-Magnon e Neanderthal, e quando tutto sarà finito uscire dalle
caverne, cercare gli altri superstiti e sperare che ci sia ancora qualcosa da mangiare.
Persino pasta scotta con il ketchup.