mercoledì 20 dicembre 2023

INTRODUZIONE AL PENSIERO TRADIZIONALE CINESE - 8 - La pratica del Dao e la Medicina Tradizionale Cinese

 Lezione 8 – La pratica del Dao e la Medicina Tradizionale Cinese

 

Si è detto in precedenza dell’importanza delle metodiche del Qi Gong all’interno della pratica del Dao. Il significato stesso del termine Qi Gong, lavoro sull’energia, suggerisce ora la necessità di una pur minima conoscenza di alcune nozioni basilari della Medicina Tradizionale Cinese (MTC).

Il pensiero medico tradizionale cinese è inscindibile da quello filosofico-religioso, in una armonia dei saperi che è tipica di ogni società tradizionale, ed affonda infatti le sue radici nel Daoismo, nel Confucianesimo e nelle culture ancora più antiche dalle quali essi stessi ebbero origine. La MTC non è una dottrina astratta, misteriosa o esoterica. Il suo oggetto è l’uomo nella sua fisicità, nelle sue funzioni vitali, nei suoi bisogni, nella sua sessualità ecc. E soprattutto nella sua unità psicosomatica e nel suo rapporto con il Cosmo.

Unità dell’essere vivente significa in particolare impossibilità di separare ciò che è materiale da ciò che è immateriale, soma e psyche, corpo, anima e spirito. Il che mette in crisi molti aspetti della moderna visione dell’uomo nella cultura della Modernità.

Nella MTC è invece centrale la nozione di Qi, l’energia cosmica nella quale l’uomo è immerso e nel cui organismo circola in precisi sistemi di conduzione (i canali). Un’energia non visibile, non misurabile, ma alla cui esistenza non si richiede di “credere”, in quanto è ben percepibile. E della quale la medicina cinese si occupò già dalle sue stesse origini.

 I reperti archeologici del sito di Mawangdui (III sec. a.C.), già citati proprio a proposito del Qi Gong, contengono infatti opere di interesse medico con precisi riferimenti alla struttura dei Canali Energetici, i Meridiani (Mai). Di essa si trova una sistematica trattazione in testi fondamentali tuttora oggetto di studio, a partire dal Huang Di Nei Jing, il Classico dell’Interno dell’Imperatore Giallo, il primo dei Cinque Imperatori dei miti fondativi della civiltà cinese. Altre opere del I millennio a.C. trattano in maniera dettagliata di erboristeria, mentre nei testi dello storico Sima Qian (II sec. a.C.) si menzionano la tecnica della moxibustione (ovvero il riscaldamento di aree cutanee per mezzo della combustione di artemisia) e l’uso di schegge di pietra per praticare l’agopuntura (la cui origine, documentata da oggetti reperiti in Mongolia, risalirebbe all’età della pietra, 4-5000 anni fa).

Come si evince, già dalla più remota antichità la MTC, coerentemente con la visione Daoista dell’universo, affronta il paziente nella sua globalità ed è essa stessa globale, comprendendo diverse discipline: la farmacologia, con l’uso di erbe e minerali, la dietetica, la moxibustione, l’agopuntura, il massaggio, le ginnastiche mediche. Essa è definibile come una medicina energetica, in quanto “si fonda sul riconoscimento di un’evidenza: la presenza nel corpo di una componente energetica”, che possiede una sua fisiologia ed una sua anatomia (vie circolatorie preferenziali), e si relaziona con tutte le funzioni del corpo; la sua patologia precede quella degli organi e la sua assenza corrisponde alla morte (si veda Ginnastiche Cinesi Qigong, di AA.VV., Casa Ed. Ambrosiana, 2004).

 Qualche accenno è già stato fatto in merito alle ginnastiche mediche (il Dao Yin/ Qi Gong) ed alle loro remote origini, come pure alla fondamentale nozione di energia vitale (i Tre Tesori: Jing, Qi, Shen), quando si è parlato del processo di evoluzione interiore del praticante daoista. Rimanendo qui nell’ambito medico, per introdurre il tema della pratica terapeutica cinese più conosciuta in Occidente, l’agopuntura, è necessario accennare ai Meridiani e conseguentemente ai Punti di agopuntura.

 Si legge nel volume Fondamenti di Medicina Tradizionale Cinese, di F. Bottalo e R. Brotzu (Ed. Xenia): “Il complesso sistema dei Canali Energetici rappresenta uno degli aspetti più originali della MTC. La teoria dei Canali definisce la base del modello fisiologico dell’uomo, che prevede che in ogni individuo esista una fitta rete di canali (..) in cui scorre il Qi, l’energia vitale. Nonostante i canali siano sistemi invisibili, senza un substrato organico, sono dotati di una realtà fisica che possiamo definire immateriale o energetica. (..) Attraverso di essi il Qi raggiunge ogni parte del corpo, ogni singola cellula. Essi, inoltre, hanno la funzione di collegare l’uomo, microcosmo, con l’ambiente esterno, macrocosmo.

I canali, noti come Meridiani, si riallacciano al concetto cinese di Jing Mai, dove Jing indica trasporto, trasmissione, e Mai pulsazione. Ne nasce l’immagine di un processo pulsante, energetico, che viene trasmesso, una struttura per il trasporto dell’energia vitale nelle sue diverse manifestazioni.

 La struttura dei Meridiani comprende oltre 70 canali, di cui 12 sono i Meridiani Principali, disposti simmetricamente lungo il corpo, e collegati con uno degli elementi: Meridiano del rene (yin) → acqua   

Meridiano della vescica (yang) → acqua

Meridiano del polmone (yin) → metallo

Meridiano dell'intestino crasso (yang) → metallo

Meridiano del fegato (yin) → legno

Meridiano della cistifellea (yang) → legno

Meridiano della milza-pancreas (yin) → terra

Meridiano dello stomaco (yang) → terra

Meridiano del cuore (yin) → fuoco

Meridiano dell'intestino tenue (yang) → fuoco

Meridiano del pericardio (yin) → fuoco

Meridiano del triplice riscaldatore (yang) → fuoco.

Ogni Meridiano Yang è in rapporto con un Viscere (Fu) Yang: vescica, intestino crasso, cistifellea, stomaco, intestino tenue; i Fu si vuotano e si riempiono periodicamente, e svolgono funzioni di assimilazione e trasformazione delle sostanze introdotte nel corpo da cui estraggono le sostanze vitali che vengono quindi immagazzinate dagli Organi. I Meridiani Yang corrono sulla schiena o sul lato esterno degli arti.

Ogni Meridiano Yin è in rapporto con un Organo (Zang) Yin: rene, polmone, fegato, milza, cuore; gli Zang sono “pieni” di Jing, hanno funzione di conservazione e immagazzinamento delle sostanze vitali pervenute dai Fu. I Meridiani Yin corrono sul ventre, sul petto o sul lato interno degli arti.

 Otto sono invece i Meridiani Straordinari, o Meridiani Curiosi, i quali fungono da serbatoi di energia, che assorbono o trasferiscono. Se i principali sono paragonabili a fiumi, questi otto sono simili a laghi, ad acque stagnanti, e sono in grado di assorbire il Qi in eccesso, trasferendolo quando necessario. Alcuni esempi:

Du Mai, Vaso Governatore, corre posteriormente dal perineo al palato superiore ed unisce tutti i meridiani Yang (punto Bai Hui, Cento Riunioni, sulla sommità del capo).

Ren Mai, Vaso Concezione, percorre la linea mediana anteriore, dal perineo (punto Hui Yin, Riunione degli Yin) al frenulo del labbro superiore.

Dai Mei, Vaso Cintura, corre orizzontalmente nel corpo, circondando così tutti i meridiani che scorrono dorsalmente e ventralmente

 Sui Meridiani si trovano dei Punti, attraverso i quali è possibile accedere al sistema energetico di ogni individuo, e sui quali si fonda la pratica dell’agopuntura. Si tratta di 361 punti, in cinese Shu Xue, laddove Shu indica trasportare, indurre, e Xue è apertura, incavo, avvallamento, accesso. Ogni punto possiede un nome che ne indica le caratteristiche, corrisponde ad una data posizione anatomica, ha un proprio corredo clinico.

Nella MTC una corretta diagnosi si esegue utilizzando i quattro metodi diagnostici concreti: osservare, ascoltare e annusare, palpare, interrogare. In particolare, la diagnosi mediante palpazione consta di due parti: la presa dei polsi e la palpazione del corpo (l’addome e i punti lungo il decorso dei Canali Energetici). A proposito della presa dei polsi, è interessante osservare che nel XVI secolo il medico Li Shi Zhen introdusse una catalogazione di 28 tipi di polso, distinti a seconda della localizzazione, della velocità, della forza, dell’ampiezza, della forma, della lunghezza, del ritmo ecc., distinguendo inoltre diverse altre categorie e caratteristiche dei polsi.

Sulla base della diagnosi, se si esegue l’agopuntura vengono scelti i punti da trattare mediante l’uso di aghi metallici, in genere del tipo filiforme, lunghi da 15 fino a 150 mm., che vengono infissi perpendicolarmente, obliquamente o tangenzialmente, e a diverse profondità, secondo precisi criteri. A seconda delle necessità terapeutiche, l’ago può essere introdotto e/o estratto lentamente o rapidamente, ruotato, inserito e/o estratto durante l’espirazione o l’inspirazione, lasciato in sede per tempi diversi ecc.

 Infine, accanto alla pratica dell’agopuntura è da menzionare l’agopressione, nella quale il dito sostituisce l’ago. Essa si basa sugli stessi principi teorici agendo in linea di massima sugli stessi punti dell’agopuntura mediante una forma di micromassaggio che in certi casi può essere praticato su sé stessi (automassaggio), in maniera certamente meno invasiva rispetto all’agopuntura, più economica e più idonea ad un uso “domestico”, anche se necessariamente meno energica e quindi meno efficace.

 

Qui di seguito una piccola “mappa” di alcuni punti che possono essere oggetto di un semplice automassaggio.