giovedì 11 maggio 2023

Do You Remember No-Global?

Molte volte in questo blog e durante gli incontri dell’Unisabazia è stato toccato il tema a me caro, ed oggi fondamentale più che mai, della storia dei rapporti intercorsi nei millenni tra i popoli dell’“Oriente” e dell’“Occidente” (termini quanto mai approssimativi e scarsamente significativi): migrazioni di popoli, carovane di uomini ed animali, schiere di soldati in marcia, scambi di merci, di informazioni, di miti; feconde contaminazioni linguistiche, religiose, artistiche. Guerre feroci e folli pellegrinaggi di monaci alla ricerca di Dio e di se stessi. Intolleranti crociate e coraggiose esplorazioni. Donne e uomini come Marco Polo, Giuseppe Tucci, Alessandro il Grande, Xuanzang, Jacopo da Varagine, Hermann Hesse, Bodhidharma, Matteo Ricci, Fosco Maraini, Alexandra David Néel, Ernst Schäfer, Eihei Dogen, Tiziano Terzani, e altri mille.


Lo scorso 3 maggio il quotidiano Avvenire ha riportato una notizia che offre un’ulteriore conferma a quanto già di per sé evidente, cioè che nessun uomo è un’isola, come scrisse John Donne: si tratta della scoperta in Egitto di un'antica statua di Buddha, la prima fuori dall'Asia.

 


 Riportiamo qui di seguito quanto scritto dal quotidiano:

 “Una piccola statua di Buddha è stata ritrovata dagli archeologi in un tempio nell’antica città portuale egiziana di Berenice, oggi Medinet el Haras, sul Mar Rosso, e risale all’epoca della dominazione romana. La scoperta è stata annunciata dal Ministero del Turismo e delle Antichità egiziano. La statua, realizzata in marmo mediterraneo, non solo getta una luce sul commercio tra l’Impero romano e l’India, ma è anche la prima raffigurazione di Buddha trovata a ovest dell’Afghanistan.

Un team archeologico congiunto polacco-americano, guidato dallo storico Steven Sidebotham dell’Università del Delaware e dall’archeologo Mariusz Gwiazda dell’Università di Varsavia, ha scoperto la statuetta durante i lavori di scavo nell’antico tempio della città, dedicato a Iside.

Alta circa 71 cm, la statua raffigura Buddha in piedi che tiene parte della sua veste nella mano sinistra. Intorno alla testa c'è un’aureola con raggi solari e al suo fianco un fiore di loto. I ricercatori ritengono che sia stata realizzata ad Alessandria d’Egitto intorno al II secolo.

L’équipe ha anche scoperto un’iscrizione sanscrita risalente al regno dell’imperatore romano Marco Giulio Severo Filippo, originario dell’attuale Siria e noto come Filippo l’Arabo (244-49 d.C.), e due monete del Regno dell’India centrale di Satavahana risalenti al II secolo.

Questi ritrovamenti indicano una connessione maggiore di quella finora conosciuta tra Roma, l’Egitto e l’India. Grazie alla sua posizione centrale lungo le rotte commerciali romane, l’Egitto fungeva da porta d’accesso tra l’Impero romano e le sue antiche controparti.

Il luogo del ritrovamento, sul Mar Rosso


 Berenice, fondata nel III secolo a.C., divenne uno dei maggiori porti dell’Egitto sotto il dominio romano, fino a quando fu abbandonata nel VI secolo d.C.

Nel suo periodo di massimo splendore, la città fungeva da snodo per il commercio di merci come avorio, tessuti e metalli semipreziosi.”

 

La stessa notizia è leggibile in questi siti:

 https://www.scienzenotizie.it/2023/04/29/una-statua-di-budda-in-egitto-la-straordinaria-scoperta-a-berenice-4068747

 https://www.finestresullarte.info/archeologia/egitto-scoperta-statua-di-buddha-sul-mar-rosso