giovedì 4 dicembre 2014

L'attenzione

Il testo che segue è la traduzione in italiano (purtroppo non ne conosco l'autore) di un insegnamento del maestro Zen Sando-Kaisen, che ho ritrovato tra alcune vecchie carte.
Lo propongo volentieri alla riflessione  dei lettori di questo blog, quale invito ad una autentica relazione con l'Altro, al di là dei giudizi, delle appartenenze di ogni tipo, del mi-piace/non-mi-piace.

Il m° Sando-Kaisen
Prendere il tempo di guardare qualcuno, di ascoltarlo, non pensare ad altro mentre ci parla, capirlo veramente, non giudicare, non interferire in nulla con la mia mente personale. 
Completamente vuoti, diventiamo completamente disponibili per la persona, come uno specchio.
Mediante l'attenzione, possiamo diventare uno specchio, acquisire una forma di libertà capace di riflettere tutti i fenomeni, senza soffrire, senza dipendere da questi fenomeni e senza giudizio.
Uno solo dei nostri pensieri influenza tutto l'universo. E' come uno stagno.
Gettate un sasso presso una riva, e si formano onde fino all'altra riva. Tutto lo stagno sarà influenzato da questo sassolino. E' lo stesso per la mente e l'universo.
Un cattivo pensiero o una cattiva azione danneggerà qualcosa all'altro capo dell'universo.
Per questo è importante sviluppare l'attenzione, una forma di meditazione, e calmare le nostre emozioni, trovare la pace dentro, mai agire senza avere una pace stabilita all'interno di sé, senza riflessione.
Bisogna evitare di produrre continuamente cattivi pensieri.
Bisogna evitare di far del male agli altri, con la parola, con il corpo, e anche con il pensiero.
Bisogna sviluppare gli aspetti positivi della mente.
E' il solo modo di metter fine, o di aiutare un po' a mettere fine alla sofferenza sulla terra.
E' possibile se tutti noi, tutti gli esseri umani del pianeta, decidiamo effettivamente, individualmente, di cambiare il nostro modo di vivere e di pensare.
Sapete, arriva un momento dove un semplice sguardo è un insegnamento. Un incontro, una stretta di mano, a volte perfino lo sguardo di un cane. Un bello sguardo. Ciò vi trasforma, da quando avete dell'attenzione.
Le religioni hanno perso la loro potenza perché hanno perso l'attenzione. Non si pratica più l'attenzione, la vera attenzione, come per esempio: sollevare questo bicchiere e posarlo là', seguendo il gesto fino in fondo. Se facciamo attenzione, non viviamo che il gesto, senza pensare ad altro. Per abitudine, compiendo un gesto, pensiamo ad altro; quando camminiamo, quando lavoriamo, quando mangiamo, quando guardiamo la televisione... pensiamo ad altro.
A volte parliamo con qualcuno, e pensiamo ad altro. E arriviamo al pensare di notte!
Allora accade che il nostro computer interno sia stanco, il sistema nervoso cominci a mollare e desideriamo continuamente il riposo. Siamo sempre stanchi e pensiamo continuamente alle ferie.
Ma l'attenzione è' proprio la freschezza!
Sapete, è un piacere di sedersi, un piacere di camminare, un piacere di fare tutto ciò che si fa, anche mangiare.
Ma più nessuno ha piacere nel mangiare: si va al ristorante, si discute, e non ci si rende conto di ciò che si mangia.
Non si ha più il piacere di apprezzare un buon pasto, il piacere di bere un bicchiere d'acqua, o di vino, poco importa, di apprezzarlo fino in fondo.
Andare fino in fondo. Nell'attenzione.
Allora, l'attenzione ci rende vivi, veramente vivi.
E quando si è vivi, non si è tristi.
Si è tristi a partire dal momento in cui non si è più presenti. Dal punto in cui ci mettiamo a sognare, cadiamo nella tristezza e nella malinconia. Diventiamo incurvati, viviamo col mento nel palmo della mano, come quelli che sognano, che pensano.
Affondano sempre di più nei loro pensieri e la loro postura sprofonda sempre di più...
L'attenzione, è vivere, è raddrizzarsi.
Nel momento in cui ci si incurva, ci si raddrizza, si rialza la testa e si vive.
Si ritrova uno sguardo più forte, più profondo, e così, si ritorna alla realtà.
Allora, la vita si esprime in noi. Se non facciamo ciò, affondiamo.
E tutto il giorno, abbiamo l’impressione di vivere, ma in effetti, non viviamo. Portiamo il peso delle nostre miserie dal mattino alla sera e non vogliamo raddrizzarci, ricominciare ad ogni istante, ripartire da zero.
Lo zero è molto importante.
Io chiamo questo lo zero della coscienza.
A partire da questo zero, si può' veramente vivere.
Non bisogna, nella vostra mente, fare: 1+2 + 3 + 4 ...accumulare.
Bisogna, ogni volta, fare: zero, uno - zero, uno - zero, uno ...
Diventare freschi, nuovi e vivi, mediante l'attenzione, ad ogni istante.
Per me, è la più grande delle religioni, poiché, mediante l'attenzione, commettiamo sempre meno errori.
E quando siamo attenti, siamo in uno stato d'osservazione. E' naturale.
Se prendo un oggetto, se vivo il gesto e guardo dove lo poso, osservo e dunque, ho la saggezza contemporaneamente. Dunque, attenzione vuol dire saggezza.
Più sarete attenti, più la saggezza si manifesterà. Mediante l'attenzione.

L'ideogramma di "ascoltare"
Poiché non esiste saggezza senza attenzione.
Può esistere una filosofia, ma la filosofia non è la saggezza. E' solo una filosofia, una fantasia, una creazione mentale.
Invece la saggezza di cui parlo è nella luce dell'attenzione.
E dato che noi possediamo tutta la saggezza dell'universo nel fondo della nostra luce, più siamo attenti, più questa luce zampilla e appare.
Poiché abbiamo già la conoscenza in noi, pronta a manifestarsi ad ogni istante.
E' per questo che il buddhismo si è interessato prima di tutto alla meditazione: ritornare al silenzio, all'attenzione, non cercare alcuna verità, né di diventare un Buddha, né di trovare un Dio qualsiasi. Sappiamo che essendo direttamente dentro questa luce, tramite l'attenzione, tutta la saggezza dell'universo si manifesta ogni giorno mediante 1'esperienza della pratica.
Infatti, non abbiamo nulla da cercare dato che in verità, tutto è nel fondo di noi.
Invece la gente d'oggi cerca di capire tutto, conoscere tutto, leggere molto, cercare molto.
Alla fine, ciò crea facce stanche.
Dovremmo piuttosto fermarci un po' nel momento in cui sia possibile.
Dopo il lavoro, distendersi, non pensare più a nulla, essere attenti a un respiro, all'attività interiore.
Vedrete allora come la freschezza apparirà di colpo, la voglia di vivere. E ad ogni istante, un nuovo slancio verrà a sollevarvi.
Forse anche altre forme di saggezza appariranno in questo modo, senza fare nulla di particolare.
E questa saggezza vi mostrerà anche ciò che siete.

Kannon, il bodhisattva che ascolta i suoni del mondo


Il sito Internet del m° Kaisen:    http://www.zenkaisen.fr/

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