venerdì 10 luglio 2015

A proposito di alternative

In un momento in cui l’esigenza suprema dei cittadini pare essere quella di schierarsi costantemente con l’una o con l’altra persona o gruppo o ideologia che si suppongono tra loro contrapposti ed alternativi (Grecia o Germania, Renzi o Grillo, liberismo o socialismo ecc.), può risultare utile rileggere e meditare il capitolo LVII del Tao tȇ ching, il Libro della Via e della Virtù di Lao Tzu, testo fondamentale della cultura cinese del III secolo a.C. se non addirittura più antico.

Il termine “rettifica” va inteso nel senso che ogni cosa trovi e conservi il proprio posto e la propria funzione.


Lao Tzu

LVII

Un paese si governa con la rettifica, la guerra si conduce con gli stratagemmi ma l'Impero si con­quista con l'inazione.
L'Impero si conquista restando costantemente nell'inazione. Dal momento in cui si diventa attivi, non si è in grado di conquistare l'Impero.
Come posso sapere io che le cose stanno così?
Da questo:
Quanto più ci sono divieti e proibizioni nell'Im­pero, tanto più il popolo si impoverisce.
Quanto più il popolo possiede strumenti utili, tanto più il paese e la dinastia sono sconvolti.
Quanto più ci sono ope­rai ingegnosi, tanto più vengono prodotti oggetti bizzarri.
Quanto più si pubblicano leggi e decreti, tanto più si moltiplicano ladri e briganti.
Perciò un Santo ha detto:
Se io pratico il Non-agire, il popolo si trasforma da solo.
Se io amo la quiete, il popolo si rettifica da solo.
Se io mi astengo dall'attività, il popolo si arricchi­sce da solo.
Se io sono senza desideri, il popolo tornerà da so­lo alla semplicità.



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