Alba di primavera
Profondo sonno di primavera non vede l’alba.
Intorno intorno suona canto d’uccelli.
A notte scroscio di pioggia e vento:
i fiori caddero, quanti?
Meng Hao-jan (Meng Haoran, 689-740)
Profondo sonno di primavera non vede l’alba.
Intorno intorno suona canto d’uccelli.
A notte scroscio di pioggia e vento:
i fiori caddero, quanti?
Meng Hao-jan (Meng Haoran, 689-740)
Meng Haoran |
Canto di primavera
Fresca di cibo e belletto la bella
discende dalla sua rossa stanza.
Cupa e rinchiusa la luce della primavera
su tutto il cortile spande tristezza.
Nel mezzo ella viene,
conta i fiori:
una libellula a volo si posa
sullo spillone di giada.
Liu Yu-hsi (Liu Yuxi, 772-842)
Liu Yuxi |
Guardando la primavera
Sulla patria in rovina si sollevano i monti, i fiumi,
nella città la primavera addensa le sue piante, le erbe.
Io sono percosso dagli eventi, le mie lacrime grondano sui fiori,
l’addio mi schianta, gli uccelli mi spauriscono il cuore.
Sulle vedette, i fuochi delle scolte bruciano da tre mesi,
da casa una lettera pesa diecimila once d’oro.
La mia testa s’imbianca, sotto le tormentate dita diradano i capelli,
che più non reggono la spilla.
Tu Fu (Du Fu, 712-770)
In una notte di primavera nell’ala sinistra del palazzo
Tra i fiori cade il buio della sera sotto l’ala del muro,
il trillo degli uccelli per l’aria corre e si posa.
S’affacciano le stelle, vibranti su diecimila porte,
la luna s’adagia immensa nei nove cieli.
Non so dormire, intendo il suono della chiave d’oro,
il vento richiama al pensiero i pendagli di giada…
con la luce del giorno, scritture, sigilli…,
e mi ripeto intanto:- A che punto, la notte? –
Tu Fu (Du Fu)
Du Fu |
Pioggia di primavera
Triste mi metto a dormire. Intorno è primavera,
e indosso, la fresca veste di lino bianco.
Bianca la soglia deserta e sola,
quante cose avverse ai desideri…
Tu in rossa stanza dalla pioggia divisa
riguardi fredda.
Dietro il velo di perle il lume trema,
io torno ancora solo.
Sulla mia lunga via è il mio lamento
nel tramonto di primavera.
La rimanente notte mi recherà
sogni sempre più rari.
La lettera, gli orecchini,
dove li mando?
Per diecimila li nubi di velo,
solitaria un'anatra vola.
Li Shang-yin (Li Shangyin, 813-858)
Li Shangyin |
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